Caucaso del Nord – Cecenia

 

“Io vivo la mia vita e scrivo di ciò che vedo”
Anna Politkovskaïa


assassinata il 7 ottobre 2006; un altro crimine rimasto inpunito

Situazione dei diritti dell’uomo in Cecenia e nelle altre repubbliche del Caucaso del Nord:

Incaricato dall’Assemblea di allestire un rapporto sulla situazione dei diritti dell’uomo nella regione del Caucaso del Nord, attendo da mesi l’autorizzazione delle Autorità Russe di recarmi nella regione.
Dopo le due guerre in Cecenia, la situazione continua a essere drammatica: violenza generalizzata, sequestri di persona, difensori dei diritti dell’uomo uccisi …
Ho allestito un memorandum l’11 aprile 2008 e una seconda nota informativa del 29 settembre 2009.
Ho a più riprese preso pubblicamente posizione contro gli attacchi ai danni dei difensori dei diritti dell’uomo, ad esempio:
– il 26 novembre 2007 per il sequestro del presidente di Memorial
– il 20 gennaio 2009 per l’uccisione dell’avv. Markelov

Dopo l’assassinio di Natalia Estemirova (vedi Attualità) e la chiusura degli uffici di Memorial (una delle principali ONG attiva in difesa dei diritti dell’uomo) a Grosny, ho chiesto un dibattito al Plenum dell’Assemblea. Il dibattito ha avuto luogo il 30 settembre 2009 con un mio contributo introduttivo.

Dal 21 al 28 marzo 2010 sono stato in missione a Mosca, in Inguscezia, in Cecenia e in Daghestan. Ho incontrato il Vice-Primo Ministro della Federazione Russa, competente per il Caucaso del Nord, il Procuratore generale della Russia, i responsabili della polizia e dei servizi penitenziari. Nelle tre repubbliche autonome ho avuto dei lunghi colloqui con i Presidenti e la varie autorità competenti in materia di sicurezza e della giustizia. Pure incontrato varie organizzazioni non governative. Nelle tre repubbliche ho pure incontrato i genitori di giovani rapiti, torturati e trucidati; è stata un’esperienza sconvolgente: tutti hanno illustrato le loro storie agghiaccianti con grande dignità, senza odio, ma non possono sottacere la loro disperazione dinanzi all’impunità completa per questi crimini. Non dimenticherò mai questi volti, queste storie, questa sofferenza e la loro disperata richiesta di aiuto che, con molto rispetto, mi hanno rivolto. Ho pure conosciuto degli eroi: giovani che si impegnano a denunciare i crimini e a aiutare le vittime. Parecchi loro colleghi sono stati uccisi, ma loro continuano.
Il vile attentato nella metropolitana di Mosca non farà altro che i accelerare la spirale micidiale della violenza.
Grozny è stata interamente ricostruita e le tracce della guerra cancellate. Alla ricostruzione infrastrutturale non è ancora corrisposto una ricostruzione della convivenza civile.

Il progetto di risoluzione e di raccomandazione è stato approvato all’unanimità dalla Commissione delle questioni giuridiche e dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa ella sua seduta del 31 maggio 2010. Anche i deputati russi hanno votato il testo; un risultato notevole che dimostra quanto la Russia sia cosciente dei problemi e della necessità di adeguare la sua politica Vedi il mio rapporto (in francese) adottato dalla Commissione versione anche in inglese). Un rapporto che sembra aver provocato un piccolo grande miracolo: sia i rappresentanti del governo che di Memorial, l’ONG particolarmente attiva nel Caucaso a tutela dei diritti dell’uomo, si riconoscono nel testo; vedi il giornale russo in lingua inglese Kammersant del 2 giugno 2010. Vedi anche il commento del quotidiano francese Le Figaro del 2 giugno 2010. Interessante analisi anche da parte dell’agenzia stampa ufficiale TASS (edizione in francese). Altri commenti nel Chechnya Peace Forum del 4 giugno 2010. Con un comunicato del 15 giugno 2016, Amnesty International ha pure preso posizione invitando a sostenere il mio rapporto. Commento della Neue Zürcher Zeitung del 19 giugno 2010. Commenti in Russia, in Stimme Russland del 21 giugno 2010 (in tedesco).

Assemblea parlamentare, 22 giugno 2010: la proposta di risoluzione e di raccomandazione sono approvate all’unanimità con 6, rispettivamente 4 astensioni. I deputati russi hanno votato a favore e, in parte, si sono astenuti. C’è chi ha parlato di un momento storico. Vedi il verbale del dibattito.
Commenti nella stampa: NewYork Times del 22 giugno 2010Euronews del 22 giugno 2010, Reuters del 22 giugno 2010, The MoscowTimes del 22 giugno 2010,  Nouvel Observateur del 22 giugno 2010,  l’Express (France) del 23 giugno 2010, rassegna stampa dell’agenzia Novosti del 23 giugno 2010 (auf Deutsch). Leggo con piacevole sorpresa la cronaca della Collega Géraldine Savary in Le Matin del 26 giugno 2010. Commento del  Chechnya Peace Forum del 1 luglio 2010.
Una rassegna stampa internazionale più completa è stata allestita dal Consiglio d’Europa.

Durante la sessione dell’Assemblea sono stati invitati parenti delle vittime che hanno riferito i casi da loro direttamente vissuti; è pure stata allestita una mostra fotografica e presentata una video girata da Memorial con ulteriori testimonianze agghiaccianti. 

Il presidente della Cecenia ha, una volta ancora, minacciato i collaboratori di Memorial, tacciandoli di “nemici del popolo”. La stesa cosa aveva fatto con Natalia Estemirova: pochi giorni dopo fu assassinata. Ho immediatamente reagito con un comunicato stampa del 9 luglio 2010, chiedendo alle autorità federali di intervenire.

Trascorso un anno dal brutale assassinio di Natalia Estemirova. Nulla è capitato, nessun colpevole, l’impunità continua. Nella mia qualità di relatore protesto con un comunicato del 15 luglio 2010.

Processo a Vienna: il 23 novembre 2010 sono stato sentito dal Tribunale penale di Vienna nel quadro di un processo per assassinio a carico di tre Ceceni, accusati di aver assassinato un loro connazionali Oumar Israilov, rifugiato e oppositore del regime attuale di Grosny. Diversi indizi indicano che il presidente Kadyrov eo la sua stretta cerchia non siano estranei al delitto. Sono stato sentito come teste – esperto per riferire sulla situazione socio-politica in Cecenia. Vedi alcuni articoli di stampa: Tages-Anzeiger del 23 novembre, Salzburger Nachrichten e dDe Presse del 24 novmbre 2010, nonché Le Monde del 26 novembre 2010.
I tre prevenuti sono stati condannati a pene molto pesanti (ergastolo, 19 e 16 anni di reclusione).

Un oligarca ceceno acquista la squadra del Neuchâtel Xamax: un magnate ceceno – che si dichiara amico fraterno del presidente Kadyrov – ha acquistato la squadra del Neuchâtel Xamax. In pochi giorni ha liquidato due allenatori, licenziato tutto lo staff amministrativo e minacciato i giocatori – durante l’intervallo della finale diu Coppa – “di farli fuori”.

A suo tempo avevo manifestato le mie perplessità in merito a questa operazione: una prima volta a margine di una conferenza tenuta all’Università di Ginevra (vedi il commento di Denis Müller del 10 maggio 2011, professore di etica; vedi anche,  ad esempio, in Le Matin dell’11 maggio 2011. L’oligarca non ha apprezzato e ha tirato in ballo il mio rapporto sulla Cecenia al Consiglio d’Europa. Il Matin del 1 giugno 2011 mi ha chiesto di reagire. Vedi anche una mia intervista, nonché quella del Consigliere di Stato di Neuchâtel e di una specialista dei diritti dell’uomo in Cecvenia in Le Temps del 2 giugno 2011.
Sulla situazione attuale nel Caucaso del Nord, cedi anche un articolo nel Moscow Times del del 1 giugno 2011.

Il Presidente di Memorial assolto: aveva accusato il presidente Kadyrov di essere responsabile della morte di Natacha Estemirova. Un tribunale russo lo assolve dall’accusa di calunnia rivoltagli da Kadyrov. La difesa di Oleg Orlov tradotta in Le Monde del 15 luglio 2011, due anni dopo l’assassino di quella splendida e luminosa donna che era natacha.